CASTELLO DI ROGANZUOLO
Quanto rimane del castello di "reggenza" dei Da Camino, forse è di origine gota (VI secolo).
Il sito, su di un poggio dell'anfiteatro morenico a Sud di Vittorio Veneto, ha portato alla luce varie testimonianze di un certo rilievo archeologico, bronzetti di epoca paleoveneta, ceramica, monete e oggetti vari, a testimonianza della sua importante posizione strategica.
Il nome deriva secondo alcuni studiosi dall'uso stesso di questa fortificazione, "la reggenza", cosi detta perché in essa i nobili feudatari potevano farsi rappresentare da un loro incaricato, chiamato "reggente", da dove governavano i sudditi e ne guidavano la difesa militare in caso di guerra.
Attualmente più nulla esiste delle antiche mura e al loro posto sorge un'antica chiesa romanica, affrescata con dipinti del XVI secolo attribuiti a Pomponio Amalteo, ampliata nel 1891 (data di costruzione dei contrafforti ad arco sul versante Ovest).

Affresci all'interno della chiesa
Il colle visto da est

La torre campanaria è forse, l'unica costruzione che si erge sulle fondamenta di una delle torri del castello. "Scrive il M° Antonio Gardin nella sua "Monografia di Castello Roganzuolo" a pag. 6: "Allorché i barbari ebbero valicate le Alpi sulla cima del colle Castellaro venne eretto un castello. Il sito era opportuno anche per le eminenze circostanti di Rivadella, Moranda, Col di Manza, vestite di folti boschi di quercia. Non si sa con precisione l'anno in cui il castello venne costruito. I Goti, fabbricato nel 525 il castello di Mel, procedettero all'erezione di castelli e fortezze tra il Piave e il Livenza, nella regione cenedese; onde indubbiamente in quel tempo ebbe vita "Reggenza", e divenne uno dei più forti castelli del territorio. Fu munito d'alte torri, di sotterranei, di cisterne e circondato di doppie mura. Aveva nel mezzo una chiesetta ed alcune casaccie per quartiere ai soldati. Qualche rialzo di terreno qua e la sul Castellaro si conosce ancora creato dall'arte delle difese medievali. La porta era in basso, ove è adesso la stradella della canonica: se ne vedeva un avanzo fin l'alto'anno (va tenuto presente che il Gardin scriveva verso il 1996) in quella muraglia che si interna a sinistra del colle; l'entrata forse la chiudeva un ponte levatoio. La pianta del detto castello, benché adesso quasi a stento si possa ricostruire, tuttavia ricorda benissimo quella dei castelli di Noale, Brusaporco, Sacile e Pordenone, sebbene questi fossero posti in sito assai differente; è molto differente invece della pianta dei castelli di Conegliano, di Serravalle, di Polcenigo, benché questi fossero posti in sito che più a quello di "Reggenza" si assomiglia. Erano dipendenza di Reggenza la contrada di Colle, la pianura del Melarè, Sanfiore e il Campardo, che abbracciava Godega, Pianzano, e San Fior di Sotto".

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